In relazione alla guerra ancora in corso in Ucraina, ho tre domande fondamentali, alle quali vorrei rispondere come segue:
L'Europa finora ha svolto in questa guerra un ruolo molto comprensibile, ma sempre più pericoloso, visto
l'attacco russo all'Ucraina - condannato all'unanimità dall'Occidente! Con sanzioni sempre più
dure contro la Russia e la consegna di armi sempre più pesanti all'Ucraina, l'Europa sta diventando sempre più un partito di guerra con l'Ucraina! - Di conseguenza, sulla base
della mia conoscenza della cultura e delle strutture di potere russe e delle loro peculiarità, la Russia cercherà di condurre e di vincere una guerra di logoramento senza
fine (insieme alla Cina?), infliggendo enormi perdite inaccettabili all'Ucraina, per indebolire severamente e permanentemente l'Europa e i suoi valori!
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L'Europa deve quindi diventare un mediatore di pace e seguire l'esempio della Svizzera! – Che, secondo me, fino a poco tempo fa, faceva tutto in modo responsabile, convincente e corretto; ma che ora deve concentrarsi ancora più coerentemente che finora sugli aiuti umanitari e alla ricostruzione – per rimanere neutrale e credibile (nel senso del CICR e dell'OSCE) e per essere riconosciuta da entrambe le parti! - La Svizzera, insieme all'Europa, deve adoperarsi con determinazione per una pace rapida e duratura, attraverso negoziati e compromessi reciprocamente accettati!
https://www.amnesty.org/en/documents/eur50/7633/2017/en/
A causa dei miei reportage giornalistici sul blocco umanitario e sugli aiuti alle aree occupate dai russi
nell'Ucraina orientale, il servizio di sicurezza ucraino (SBU) mi ha accusato di attività terroristiche già nel 2014, anche se non ero mai stato a Donetsk o Lugansk prima, non
avevo mai contattato i separatisti e mai tenuto un'arma in mano!
Il 2 agosto 2017 sono stato accusato dalla SBU di alto tradimento, di minaccia all'integrità territoriale dell'Ucraina, di partecipare a un'organizzazione terroristica e di
incitare all'odio, e fu preso in custodia nell'ospedale di maternità (!) di Zhytomyr (120 km a ovest di Kiev), poco dopo la nascita di mio figlio. La custodia venne prorogata più volte,
di modo che ho trascorso in totale un anno in prigione e due anni negli arresti domiciliari, prima di riuscire a scappare in Finlandia nell'estate del 2021.
L'organizzazione per i diritti umani di fama mondiale Amnesty International (AI) ha svolto un ruolo cruciale
occupandosi del mio caso, unico anche per l'AI, ed esaminando tutte le mie dichiarazioni. Il 20 dicembre 2017, l'AI ha testimoniato l'autenticità della mia esperienza nel suo appello
pubblicato a livello internazionale, chiedendo alle autorità ucraine di rilasciarmi immediatamente e incondizionatamente dalla custodia e di ritirare tutte le accuse contro di me,
confermando che:
Nel frattempo sono completamente deluso dal sistema giudiziario ucraino. Ho documenti che provano che il giudice che ha ordinato il mio arresto era in stretto contatto con i miei accusatori.
Inoltre, gli agenti di sicurezza hanno aggredito violentemente me e il mio avvocato, e hanno minacciato altri giudici che si occupavano del mio caso. Mi sento lasciato solo a combattere
un sistema di governo che non obbediva a nessuna legge, mentre che io volevo SOLO obbedire alla legge! - Oggi la SBU ha totalmente mano libera, anche per le esecuzioni extragiudiziali! -
Se volessi tornare in Ucraina ora, sarebbe per me la prigione o la morte garantita!
La guerra rende le cose cento volte peggiori per tutti! Non risolve i problemi né dell'Ucraina, né della
Russia, né dell'Europa! - Tutt'al contrario, porta a un caos sempre più terribile e provoca ogni giorno sempre più vittime, sofferenze, miserie, feriti e morti da entrambe le parti, seminando
sempre più odio tra i popoli ex fratelli!
Pertanto, c'è una sola via d'uscita da questo circolo vizioso di
sempre più vendetta e violenza, di armi sempre più letali e guerre sempre più terribili: Cioè, in concreto, il buon senso, e la volontà di perdonare, un cessato di fuoco immediato, negoziati duri
e un compromesso giusto, adatto a salvare la faccia di tutte le parti coinvolti nella guerra! - Adesso!